3.Free love ~La libertà~

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Quando l’aereo staccò le ruote dal terreno a Rain e Tesla parve che tutti i loro problemi fossero rimasti a terra incapaci di seguirle lassù, sulle candide nuvole che presto le avrebbero circondate. Una sensazione così forte ed intensa da sembrare reale e tale da rendere quel viaggio una vera e propria fuga da quella massa nera e pulsante che aveva preso vita nell’ultimo periodo.
    Per dieci giorni volevano dare un calcio a tutto e a tutti.
    Avevano bisogno di ritemprarsi nel corpo così come nello spirito.
Rain aveva deciso di partire nonostante il fatto che la notte precedente, al ritorno dalla collina, fosse stata colta da una forte febbre della quale non si era ancora liberata.
    Ma non le importava.
    Tutto sembrava migliore lontano da Catania, anche con la febbre a 39°C.
    Com’erano belle quelle nuvole! Bianche, splendenti e soffici, sospese nell’azzurro candido del cielo.
Il cielo! Da sempre ammirato da Rain in tutte le sue metamorfosi: lo amava quando celeste e terso accoglieva il caldo Sole delle mattine d’estate; lo amava al tramonto quando si tingeva di lilla e arancione riflettendo le sue calde sfumature rosa sulle nuvole. Continuava ad amarlo anche quando pioveva e grigi banchi di nubi lo affollavano, opprimendolo con la loro inquieta e pesante presenza. E come non nutrire, poi, un profondo trasporto per il firmamento notturno imperlato di stelle brillanti e sovrastato da Lei, la magica, romantica e dolcissima Luna, nella quale Rain rivedeva il volto della Dea.
    Amava il cielo.
Esso era dovunque, non l’avrebbe mai lasciata. Lei sapeva che non avrebbe mai rischiato di svegliarsi una mattina per scoprire che era scomparso a meno che insieme a lui non si fosse dileguato l’intero universo. Sarebbe sempre rimasto lì a ricoprire il suo mondo come una calda e confortevole coperta, testimone della sua vita. Silente, mai invadente e, come lei, eterno.
    Ed ora Rain volava attraverso di lui e si sentiva sempre più immersa in quella magia che era ormai parte del suo stesso essere.
    Quando l’aereo toccò nuovamente il suolo l’incanto non svanì, poiché quello non era un suolo italiano. Rain e Tesla poggiarono per la prima volta i loro piedi sulle strade di Francoforte e fu davvero una sensazione magnifica.
    Lasciato il Sole cocente della Sicilia si ritrovarono sotto il cielo pallido e malaticcio della Germania, ideale per ricreare un’atmosfera gotica. L’aria era fresca ed un leggero venticello accarezzava i loro volti.
   
    Quando si trovarono giunte a destinazione la fila per i biglietti era tremendamente lunga e le ragazze attesero il loro turno sfogliando il programma dello spettacolo che si sarebbe tenuto nei successivi due giorni.
    Rain continuava a guardarsi intorno, poiché i tipi più originali continuavano a sfilare dinnanzi ai suoi occhi: alte creste multicolore, visi adornati da piercings, particolarissimi make-up e quant’altro. Una ragazza le passò davanti con una lenta e dondolante andatura che faceva ondeggiare il suo ampio e merlettato abito ottocentesco le sembrò di ritrovarsi in un sogno bellissimo; quel luogo le pareva una buona alternativa al paradiso che non le sarebbe mai stato concesso.
    Libertà. Estrema, incondizionata e fantastica libertà.
    La sua emozione crebbe quando poté finalmente stringere tra le mani il suo biglietto e indossare al poso il bracciale recante il simbolo di uno degli sponsor della manifestazione musicale.
    Era ufficialmente parte dell’immenso pubblico del M’era Luna Festival.

“What a crazy world…!”

3.Free love ~La libertà~ultima modifica: 2009-05-26T14:38:00+02:00da last_persefone
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