Cervo Ucciso di Bolzano: Una Petizione per Chiedere Giustizia

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E’ partita una petizione che chiede giustizia per quanto avvenuto a Bolzano, un abbattimento ingiustificato di un cervo sceso in città dopo essere stato ferito ad un occhio da un bracconiere. Una Firma per un pò di giustizia

Shockante la notizia sull’uccisione del cervo a Bolzano, senza alcuna motivazione che giustificasse l’abbattimento. Si poteva addormentare il cervo, portarlo in clinica, curarlo e ridargli la libertà. O si era forse scambiato per un leone in procinto d’inghiottirsi i cittadini? Chiediamo a chi di dovere che venga aperto un fascicolo e che i responsabili dell’uccisione della povera creatura innocente vengano puniti nel rispetto delle leggi. Non si può lasciar correre l’ennesimo episodio d’inciviltà e crudeltà verso un animali indifeso. E’ partita una petizione on line che chiede giustizia per quanto avvenuto. Si può firmare qui :

http://www.firmiamo.it/cervouccisoabolzanopunireiresponsabili

e vi invitiamo a farlo e a diffondere e a far firmare a quanta più persone possibili.

tratto da
http://guide.dada.net/no_global/interventi/2008/07/335243.shtml

FACCIAMOCI SENTIRE
SCRIVIAMO A:

Per maggiori info e a pprofondimenti cliccate su “continua”, troverete tutte gli articoli pubblicati in merito.

CORRIERE DELLA SERA
21 LUGLIO 2008
 
La bestia poi abbattuta a fucilate
Cervo nel centro di Bolzano, due feriti
Folle corsa dell’animale sceso a valle dopo essere stato ferito da un bracconiere. Travolti una donna e un bimbo

BOLZANO – Panico tra i passanti a Bolzano dove un cervo ha scorrazzato per le vie del centro storico, prima di essere abbattuto con tre colpi di fucile. L’animale nella sua corsa ha travolto e ferito due passanti, una donna e un bimbo, in maniera non grave. La prima vittima è stata colpita lungo il torrente Talvera, che attraversa la città. La seconda è stata incornata in piazza delle Erbe, dove è stata poi soccorsa e medicata dalla Croce bianca.
PAURA – Secondo i tecnici dell’Ufficio caccia della Provincia la folle fuga della bestia è stata scatenata probabilmente da un bracconiere, che ha ferito il cervo a un occhio. Un forte temporale, abbattutosi sulle montagne vicino alla città, ha poi contribuito a spaventare ulteriormente il povero animale. La bestia, dal peso di 100 chili, era anche riuscita a irrompere in due negozi sulla via dei Portici, poi l’inseguimento si è concluso. Incalzato dalle sirene delle forze dell’ordine, il cervo è stato bloccato e abbattutto in un parcheggio interrato da un guardacaccia.
POLEMICHE – Il Codacons ha protestato, richiamandosi alle leggi che vietano il maltrattamento degli animali: «Se il cervo fosse stato ucciso mentre correva per le strade nessuno avrebbe contestato l’episodio si sarebbe trattato di una inevitabile necessità a tutela della sicurezza e della salute pubblica. Il cervo, invece, è stato ucciso, a quanto pare, mentre era ormai prigioniero e non poteva più nuocere ai passanti, visto che la gente era stata evacuata». La Coldiretti ha invece ribadito l’allarme sulla presenza di branchi di lupi, cervi, cani selvatici e gruppi di cinghiali che invadono campi coltivati, centri abitati e strade in tutta la penisola. Oltre ai pericoli per la popolazione – aggiunge Coldiretti – il fenomeno della moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che quest’anno supereranno in Italia i 70 milioni di euro stimati da un rapporto Eurispes.

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ALTO ADIGE
21 LUGLIO 2008
 
Caccia in centro Ucciso in un garage

L’animale, impaurito per un improvviso temporale, è sceso a valle e ha scorrazzato per le vie di Bolzano, ferendo in modo non grave due persone. Dopo essere stato inseguito da vigili del fuoco e polizia, il cervo è stato abbattuto con tre colpi di fucile perché ritenuto pericoloso.
Un cervo che si fa largo a cornate in Piazza Erbe inseguito dai vigili del fuoco ti fa dire: oooooh! meraviglia e stupore. Che ci fa infatti un palcuto pezzo di natura selvatica dentro la città, che è il perimetro delle regole certe e delle geometrie nette, dove anche una riga tirata male suscita un certo fastidio, figuriamoci un cervo con le sue traiettorie impazzite? La selvaticità ha questo di bello, per il mondo degli umani, che è tendenzialmente destabilizzante. Destabilizzante e per questo affascinante. Perchè, nonostante il trambusto, la paura, i due feriti lievi, non c’è nessuno che avrebbe voluto vedere quel cervo finire morto.
Ammazzato, come invece poi è stato. Tutti avrebbero voluto che l’amico di pelo con corna potesse tornare là da dove era venuto perchè, anzi, l’idea che la fuori – proprio a ridosso della città – si muova un mondo fatto di bellezza, di dolcezza, ma anche di essenziale selvatica brutalità, di schiuma alla bocca e di paura, ci fa bene.
Fa bene alla nostra testa, al nostro modo di guardare al mondo.
Ieri è stato un cervo terrorizzato o impazzito a farci sbattere il naso contro questo mondo. E, davvero – nello specifico – niente di nuovo sotto il sole. Le cronache di questi anni e dei decenni scorsi, così come i racconti dei cacciatori, sono pieni di cervi che incornano bus di linea, galli cedroni che attaccano i turisti e altro ancora.
Succede. I pazzi – pazzi veri o pazzi di paura poco cambia – ci sono tra gli umani e ci sono tra gli animali, allo stesso modo. Perchè non esistono due animali che abbiano lo stesso carattere, sono entità individuali con una storia e una personalità ben definite.Come, del resto, sa benissimo chiunque abbia in casa un gatto o un cane.Quindi non c’è alcuna morale da trarre rispetto all’invasione di campo dello sfortunato cervo di ieri.  C’è invece di buono che – come sempre – anche questo convulso incontro con la selvaticità, ci aiuta a riflettere su di noi e sul nostro mondo interiore.Torniamo allora alla domanda iniziale: perchè nonostante il trambusto e i feriti, nessuno in cuor suo avrebbe voluto vedere quel cervo morire impallinato, neanche fosse un criminale? La risposta è semplice: perchè davanti ad un animale, e ad un animale selvatico in particolare, scatta un processo di identificazione. Vediamo un cervo, ma quel cervo siamo noi. Siamo noi che fuggiamo braccati dai creditori, dalla sfortuna, dalla nostra stupidità. Braccati dalla vita. Questo è il motivo per cui, nonostante tutto, teniamo per il cervo. E adesso pensate ad un orso che si mangia una pecora. Anche qui scatta un processo di identificazione, ma è molto più ambiguo e complesso. Perchè ognuno di noi è preda e cacciatore insieme, vittima e carnefice, e il nostro atteggiamento verso un predatore in azione risente di questa ambivalenza. Ci identifichiamo un po’ con l’orso e un po’ con la pecora e non sappiamo da che parte stare. Questo è anche il motivo per cui i predatori esercitano su di noi un fascino senza pari e spaccano in due l’opinione pubblica. Spesso, in questo nostro mondo artificiale, un animale ci serve per ricordarci di essere vivi e di provare delle emozioni, questo è il cuore della questione. E quindi, per favore – dopo averlo riempito inutilmente di piombo, vittima dell’improvvisazione e dell’impreparazione – mettete almeno un rametto di pino in bocca a quel cervo, come fanno i cacciatori, quelli veri. In segno di rispetto.

 

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SESTO POTERE
21 LUGLIO 2008
 
Abbattuto cervo impaurito nel centro storico di Bolzano. Codacons ed Enpa chiedono indagini: “Un reato”

 
Bolzano – Stamani a Bolzano un cervo è entrato nel centro storico della città scatenando scompiglio e ferendo due persone. Così è iniziata una caccia al cervo conclusasi con la sua uccisione. Il Codacons, però, esprime perplessità sulle vicenda. Se il cervo fosse stato ucciso mentre correva per le strade nessuno avrebbe contestato l’episodio, si sarebbe trattato di una inevitabile necessità a tutela della sicurezza e della salute pubblica. Il cervo, invece, è stato ucciso, a quanto pare, mentre era ormai prigioniero e non poteva più nuocere ai passanti, visto che la gente era stata evacuata. Il Codacons ricorda che la legge n. 189 del 20 luglio 2004, contenente disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, ha modificato alcuni articoli del Codice penale, stabilendo ad esempio, all’art. 544 bis, che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”. Il Codacons chiede, quindi, alla Procura di Bolzano di accertare come si siano realmente svolti i fatti e di accertare se nella vicenda esistano profili penalmente rilevanti.
Unanime il commennto delle associazioni animaliste.
Sull’uccisione del cervo a Bolzano – accusato di aver seminato panico all’interno della città e di aver ferito una donna e un bambino – è doveroso e giusto che la Procura apra una inchiesta per accertare l’esatta dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. E’ quanto chiede l’Enpa. Dalla lettura delle notizie, sembra in realtà che l’uccisione dell’animale sia stata una vera e propria esecuzione con inseguimenti a sirene spiegate (che ovviamente hanno innervosito il cervo) fino all’esito disastroso: il cervo, ormai in “trappola” in un parcheggio seminterrato è stato ucciso con tre colpi di fucile. Poteva invece essere catturato, curato (visto che l’Ufficio Caccia della Provincia di Bolzano parla di “ferite a un occhio” provocato probabilmente da qualche bracconiere) e successivamente liberato.
“E’ quindi indispensabile e giusto che la Procura apra un fascicolo”, ha dichiarato la Presidente Nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi. “Non è – ha aggiunto – la prima volta che un animale selvatico entra in città, ma è di sicuro la prima volta che l’esito sia contraddistinto da una ferocia che appare senza senso e soprattutto evitabile”.

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IL GIORNALE
22 LUGLIO 2008
 
Cervo libero nel centro di Bolzano: feriti due passanti
 
Bolzano – Abbattuto con tre colpi di fucile. Così è stramazzato al suolo il cervo di 100 chili che ha scorrazzato ieri per le vie del centro di Bolzano seminando il panico tra i passanti, due dei quali, una donna e un bambino, sono stati leggermente feriti. L’allarme è stato dato verso le 11, con oltre 150 telefonate pervenute al 118: l’animale era entrato anche in un paio di famosi negozi di abbigliamento che si affacciano sulla via dei Portici. È cominciato un inseguimento con poliziotti, vigili urbani e pompieri che hanno incalzato l’animale a sirene spiegate. Alla fine il cervo ha raggiunto un parcheggio interrato. Tutti i presenti sono stati fatti evacuare e l’animale è stato abbattuto a colpi di fucile. Come hanno detto i tecnici dell’Ufficio caccia della Provincia, l’animale risultava ferito ad un occhio, probabilmente da un bracconiere e deve essere sceso a valle dal Colle che si affaccia sulla città, forse anche impaurito da un furioso temporale abbattutosi nella zona durante la notte.
L’abbattimento ha suscitato le polemiche del Codacons, che protesta in virtù delle leggi sul maltrattamento degli animali. «È stata una vera e propria caccia, conclusasi solo con la morte della bestia». Poi la precisazione: «Se il cervo fosse stato ucciso mentre correva per le strade nessuno avrebbe contestato l’episodio, ma l’animale è stato sparato mentre non poteva più nuocere ai passanti». Il Codacons ora chiede alla procura di Bolzano di accertare come si siano svolti i fatti e di accertare se nella vicenda vi siano profili penalmente rilevanti.

 

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COMUNICATO ENPA
21 LUGLIO 2008
 
CERVO UCCISO A BOLZANO, L’ENPA CHIEDE ALLA PROCURA DI APRIRE UN FASCICOLO PER UCCISIONE DI ANIMALI

 
Sull’uccisione del cervo a Bolzano – accusato di aver seminato panico all’interno della città e di aver ferito una donna e un bambino – è doveroso e giusto che la Procura apra una inchiesta per accertare l’esatta dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. E’ quanto chiede l’Enpa. Dalla lettura delle notizie, sembra in realtà che l’uccisione dell’animale sia stata una vera e propria esecuzione con inseguimenti a sirene spiegate (che ovviamente hanno innervosito il cervo) fino all’esito disastroso: il cervo, ormai in “trappola” in un parcheggio seminterrato è stato ucciso con tre colpi di fucile. Poteva invece essere catturato, curato (visto che l’Ufficio Caccia della Provincia di Bolzano parla di “ferite a un occhio” provocato probabilmente da qualche bracconiere) e successivamente liberato.
“E’ quindi indispensabile e giusto che la Procura apra un fascicolo”, ha dichiarato la Presidente Nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi. “Non è – ha aggiunto – la prima volta che un animale selvatico entra in città, ma è di sicuro la prima volta che l’esito sia contraddistinto da una ferocia che appare senza senso e soprattutto evitabile”.

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Animalieanimali
22 LUGLIO 2008
 
CERVO UCCISO A BOLZANO, EPPURE ERA INTRAPPOLATO, COME MAI?
La Lav condanna l’abbattimento e chiede a Provincia strutture idonee di ricovero

 
“La LAV chiede alla Provincia di Bolzano di creare al più presto una struttura idonea ad accogliere, curare e riabilitare animali selvatici che non siano uccelli, per i quali esistono già centri attrezzati, e di organizzarsi adeguatamente per prelevare eventuali animali in difficoltà senza ricorrere a misure estreme come l’abbattimento. Nella provincia di Bolzano, che non perde occasione per decantare la sua gestione ambientale e venatoria, infatti, non esiste un solo centro deputato al recupero degli ungulati in difficoltà, a differenza della stragrande maggioranza delle altre Regioni e Provincie Autonome.” Questo l’appello della LAV dopo il drammatico abbattimento di un cervo, avvenuto oggi a Bolzano, in pieno centro cittadino. L’animale è stato ucciso da un guardiacaccia, nonostante non fosse più in condizione di nuocere a nessuno, intrappolato in un parcheggio sotterraneo e immobilizzato da una rete.
Esausto, impaurito, ferito in più punti del corpo dopo una corsa disperata in pieno centro (come testimoniamo le immagini pubblicate sul sito internet del quotidiano Alto Adige: http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2570815), rintanatosi dopo un lungo inseguimento in un vano scale del parcheggio di Via Mayr Nusser (a fianco della stazione ferroviaria), bloccato in un angolo, recintato con una rete dai vigili del fuoco, presidiato da numerosi agenti di polizia, l’animale poteva tranquillamente essere recuperato in modo non traumatico, non rappresentando più un pericolo. Il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria era già stato allertato ed aveva predisposto l’intervento del veterinario con cerbottana e dardo anestetico, ma inutilmente.
L’Ufficio Caccia della Provincia di Bolzano, invece, ne ha decretato l’abbattimento con la scusa pretestuosa della pericolosità per la pubblica sicurezza, come è sempre accaduto storicamente in provincia di Bolzano.
“Per l’ennesima volta l’Ufficio Caccia della Provincia Autonoma di Bolzano ha dimostrato la sua insensibilità e inefficienza nel salvaguardare l’incolumità e la sopravvivenza dei mammiferi selvatici di grandi dimensioni, abbattendo in modo del tutto ingiustificato ed inaccettabile un giovane maschio di cervo terrorizzato”, commenta la LAV di Bolzano.
Già in passato l’Amministrazione Provinciale di Bolzano aveva dimostrato il suo completo disinteresse, anzi un vero e proprio accanimento, nei confronti di questi animali: numerosi gli episodi in cui caprioli, anche giovani, ovvero esseri assolutamente indifesi, venivano abbattuti davanti a persone sconvolte dalla brutalità dei guardiacaccia, che trucidavano animali indifesi davanti a bambini piangenti e famiglie incredule, per il solo torto di essere finiti in aree non boschive (come era successo, ad esempio, una domenica pomeriggio nell’estate del 2006, sulla pista ciclabile a fianco della superstrada Bolzano/Merano, episodio altrettanto tragico in cui un guardiacaccia aveva sparato e ucciso un piccolo bambi, mentre le persone presenti lo imploravano di risparmiarlo).
“Questo il drammatico trattamento riservato da sempre agli animali che sconfinano; difficile però spiegare loro quali siano questi confini, più facile violare sistematicamente i loro che, molto meno armati, poco o nulla contano davanti alle doppiette – prosegue la LAV – Con l’episodio di oggi si è superato il limite: i bolzanini, e tutta l’opinione pubblica nazionale, sono indignati per come è stata condotta l’operazione, per l’inaccettabile uccisione del cervo.”

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SUPER EVA NOTIZIE
22 LUGLIO 2008
 
Vergogna a Bolzano: si uccide un cervo senza ragione
E’ stato abbattuto con tre colpi di fucile il cervo di 100 chili che ha scorrazzato per le vie del centro di Bolzano dopo essere stato ferito ad un occhio, probabilmente da un bracconiere
 
Bolzano – E’ stato abbattuto con tre colpi di fucile il cervo di 100 chili che ha scorrazzato per le vie del centro di Bolzano seminando il panico tra i passanti, due dei quali, una donna e un bambino, sono stati leggermente feriti. L’allarme è stato dato verso le 11 del mattino: l’animale era entrato anche in un paio di famosi negozi di abbigliamento che si affacciano sulla via dei Portici. E’ cominciato un inseguimento con poliziotti, vigili urbani e pompieri che hanno incalzato l’animale con le sirene spiegate, sino a che il cervo ha raggiunto un parcheggio interrato e dove era stato fermato e impossibilitato a scappare nuovamente. Qui tutti i presenti sono stati fatti evacuare e l’animale è stato abbattuto a colpi di fucile. Come hanno detto i tecnici dell’Ufficio caccia della Provincia, l’animale risultava ferito ad un occhio, probabilmente da un bracconiere e deve essere sceso a valle dal Colle che si affaccia sulla città, forse anche impaurito da un furioso temporale abbattutosi nella zona durante la notte. L’abbattimento dell’animale ha suscitato le polemiche del Codacons che ha richiamato alle leggi che vietano il maltrattamento degli animali. Non manca la presa di posizione di associazioni animaliste fra cui l’ENPA che afferma: “Sull’uccisione del cervo a Bolzano – accusato di aver seminato panico all’interno della città e di aver ferito una donna e un bambino – è doveroso e giusto che la Procura apra una inchiesta per accertare l’esatta dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. E’ quanto chiede l’Enpa. Dalla lettura delle notizie, sembra in realtà che l’uccisione dell’animale sia stata una vera e propria esecuzione con inseguimenti a sirene spiegate (che ovviamente hanno innervosito il cervo) fino all’esito disastroso: il cervo, ormai in “trappola” in un parcheggio seminterrato è stato ucciso con tre colpi di fucile. Poteva invece essere catturato, curato (visto che l’Ufficio Caccia della Provincia di Bolzano parla di “ferite a un occhio” provocato probabilmente da qualche bracconiere) e successivamente liberato. “E’ quindi indispensabile e giusto che la Procura apra un fascicolo”, ha dichiarato la Presidente Nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi. “Non è – ha aggiunto – la prima volta che un animale selvatico entra in città, ma è di sicuro la prima volta che l’esito sia contraddistinto da una ferocia che appare senza senso e soprattutto evitabile”.

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IL TEMPO
22 LUGLIO 2008
 
Abbattuto cervo impazzito
BOLZANO È stato abbattuto con tre colpi di fucile il cervo di 100 chili che ha scorrazzato ieri per le vie del centro di Bolzano seminando il panico tra i passanti, due dei quali, una donna e un bambino, sono stati leggermente feriti.
L’allarme è scattato alle 11 del mattino: l’animale era entrato anche in un paio di famosi negozi di abbigliamento che si affacciano sulla via dei Portici.

 
BOLZANO – È cominciato un inseguimento con poliziotti, vigili urbani e pompieri che hanno incalzato l’animale a sirene spiegate, sino a che il cervo ha raggiunto un parcheggio interrato. Qui i presenti sono stati fatti evacuare e l’animale è stato abbattuto a colpi di fucile. Il cervo, ferito a un occhio, forse da un bracconiere, e deve essere sceso a valle dal Colle che si affaccia sulla città.

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IL GAZZETTINO
22 LUGLIO 2008
 
Un cervo a spasso in città: panico e feriti a Bolzano

 
BOLZANO – Un cervo di 100 chili, ferito a un occhio e impaurito dal temporale, a spasso per le vie di Bolzano. Dopo aver seminato il panico, entrando anche in un paio negozi, e ferito leggermente una donna e un bambino, l’animale è stato abbattuto con tre colpi di fucile. L’allarme è stato dato verso le 11: è scattato un inseguimento con poliziotti, vigili urbani e pompieri che hanno incalzato l’intruso a sirene spiegate, fino a quando – accerchiato in un parcheggio – è stato giustiziato.

 

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PROVINCIA DI BOLZANO
22 LUGLIO 2008
 
Cervo a Bolzano: molte ragioni per l’abbattimento
L’eco sollevata dalla vicenda del cervo arrivato fin nel centro di Bolzano ha provocato anche diversi interventi giunti sul tavolo del presidente della Provincia Luis Durnwalder, “e nella gran parte dei casi si è criticata la decisione di abbattere l’animale”, racconta Durnwalder. Ma gli esperti forniscono una serie di ragioni oggettive che hanno portato a tale decisione.
 
“La riflessione più importante, che sta alla base della decisione, era dettata dal pericolo provocato dalla presenza di un cervo in pieno panico”, argomenta Durnwalder ricordando anche le persone ferite durante la scorribanda dell’animale nel centro di Bolzano. Un pericolo che non sarebbe stato eliminato dall’eventuale colpo sparato per anestetizzarlo. “Il cervo non si sarebbe placato subito, perchè sono necessari diversi minuti, ma piuttosto avrebbe avuto una ulteriore reazione al colpo, tentando di rompere il cerchio delle forze dell’ordine e dei guardacaccia, con conseguenze pesanti per il personale intervenuto nello spazio angusto”, spiega Durnwalder.Bisogna inoltre rendersi conto, così gli esperti, che gli ungulati che si trovano vicino a strade e vie rappresentano un pericolo: la legge provinciale sulla caccia prevede che in situazioni simili gli animali debbano essere abbattuti, per evitare incidenti maggiori alle persone. Un’ulteriore considerazione viene fornita da Heinrich Erhard, direttore dell’Ufficio provinciale Caccia e pesca: “Nella sua corsa attraverso Bolzano il cervo si era procurato diverse ferite ed era molto difficile poter stabilire la loro gravità.”  Erhard ricorda che in Alto Adige la popolazione di ungulati viene stimata tra gli 8mila e i 9mila capi e che il piano annuale di contenimento prevede 3mila abbattimenti. I parametri previsti per gli animali domestici, conclude Erhard, non valgono per gli animali in cattività: “Per gli animali domestici si considera la situazione del singolo animale, caso per caso, nel caso di capi in cattività quella della popolazione complessiva della specie.”

Cervo Ucciso di Bolzano: Una Petizione per Chiedere Giustiziaultima modifica: 2008-07-25T08:03:00+02:00da last_persefone
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2 pensieri su “Cervo Ucciso di Bolzano: Una Petizione per Chiedere Giustizia

  1. Beata te che le hai fatte!!! Le potessi fare io a luglio… guarda anche settembre…
    Ad agosto preferirei stare a roma… con tutte le manifestazioni che ci sono… sarebbe grandioso!!! INVECE :-(( Vabbè…. Ciauzzzzzzzzzzzz
    Ci vediamo il 10 settembre!!!

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