Dissertazione su sofferenza e felicità

E’ assurdo come a volte, anzi troppo spesso, per paura di soffrire si arrivi addirittura a rinunciare ad essere felici.
Si rifiuta a priori il fatto che la vita possa concedere qualcosa di bello solo per il timore che questo sia transitorio.
Timore?!?
Forse il vero problema è proprio questo…
Per me non si tratta di un timore ma di una certezza che ho deciso di accettare, anche perchè non esistono alternative.
Ed è stata la vita stessa mi ad insegnarmi che tutto è transitorio.
All’estate segue sempre l’autunno così come all’inverno succede sempre la primavera; ed al pianto si alterna il riso e viceversa…
Quindi, partendo da questo assunto, mi chiedo che motivo c’è di rinunciare a vivere le proprie sensazioni nella loro pienezza se si ha la coscienza che, passato quel momento, queste non torneranno più?
Vivitele, goditele e non fare che quesi “se” e quei “ma” che attanagliano il tuo animo l’abbiano vinta sulla tua capacità di “sentire“. Perchè del domani non sai cosa sarà. Sei vivo oggi, sei qui in questo momento e non devi mai perdere di vista che ogni singolo attimo è prezioso e che potresti non avere una seconda opportunità.
La nostra vita è fatta del presente; il passato è soltanto un ricordo già trascorso ed il futuro è solo un’idea che deve ancora prender forma nella tua mente.
Le nostre vicende si snodano in un “adesso” eterno e possiamo ovviare a qualunque “dopo” esclusivamente avendo cura dell'”ora“.

Dissertazione su sofferenza e felicitàultima modifica: 2007-11-21T21:26:23+01:00da last_persefone
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